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Il Sahara Occidentale al centro di una battaglia legale tra Marocco e Unione Europea


Bruxelles, 5 febbraio 2025 - Il regime alawita continua a cercare sostegno per il suo piano di autonomia sul Sahara Occidentale occupato, ma recenti decisioni della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) hanno seriamente ostacolato la sua strategia. Secondo elindependiente.com, recenti documenti del servizio giuridico del Consiglio dell'UE ratificano le sentenze che hanno annullato gli accordi di pesca e di agricoltura con il Marocco e impongono l'obbligo di etichettare i prodotti saharawi con la loro vera origine, impedendone la commercializzazione come marocchini.

Il Consiglio dell'UE costretto a conformarsi alle sentenze:

Nella relazione di 10 pagine si afferma che "l'istituzione il cui atto è stato annullato sarà tenuta ad adottare le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza della Corte di giustizia". In altre parole, il Consiglio dell'UE ha la responsabilità di far rispettare la sentenza della CGUE, cosa che i Ventisette hanno finora cercato di evitare a causa delle pressioni del Marocco e di alcuni paesi alleati come Spagna e Francia.

Secondo elindependiente.com, il testo ricorda che l'annullamento di un atto giuridico da parte della CGUE ha un "effetto erga omnes", il che significa che la sua applicazione deve estendersi all'intera Unione europea. Ha inoltre sottolineato che qualsiasi nuovo accordo dovrà avere il consenso del popolo saharawi, come stabilito dal diritto internazionale.

Il Parlamento europeo e la Commissione continuano a discutere le implicazioni:

Nelle istituzioni europee continua il dibattito su come attuare le sentenze. Negli ultimi mesi, le commissioni per il commercio internazionale (INTA), per la pesca (PECH) e per l'agricoltura (AGRI) hanno tenuto audizioni per analizzare la risposta della Commissione europea. La preoccupazione principale è che Bruxelles stia cercando formule per convalidare gli accordi con il Marocco utilizzando come "consenso" quello della popolazione saharawi, compresi i coloni marocchini.

Sara Eyckmans, coordinatrice del Western Sahara Resource Watch (WSRW), avverte in dichiarazioni raccolte da elindependiente.com che "siamo preoccupati che la Commissione stia valutando opzioni per creare l'impressione di un presunto consenso sulla base di attori marocchini e non saharawi".

Il Fronte Polisario chiede negoziati diretti:

Di fronte a questa situazione, il Presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Brahim Gali, ha inviato una lettera alla presidenza polacca dell'UE sollecitando negoziati diretti con il Fronte Polisario. "Il Polisario è pronto ad aprire i negoziati con l'Unione Europea per raggiungere un quadro che rispetti le decisioni della CGUE e garantisca gli interessi del popolo saharawi", ha affermato Mohamed Salem Salek, consigliere diplomatico di Gali.

La posizione della CGUE rappresenta un duro colpo per la strategia del Marocco, che ha cercato di consolidare il proprio controllo sul Sahara Occidentale attraverso accordi commerciali e diplomatici con i suoi alleati in Europa e negli Stati Uniti. Anche la recente risoluzione del Consiglio di Stato francese rafforza questa linea, sancisce che i prodotti provenienti dal Sahara Occidentale devono recare un'etichetta che ne indichi la vera origine e non quella del Marocco.

La pressione internazionale sull'UE affinché rispetti il ​​diritto internazionale continua ad aumentare mentre il Marocco cerca di superare gli ostacoli legali e politici alla sua strategia di annessione.

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