Bruxelles, 7 febbraio 2025 - La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha respinto una richiesta della Commissione Europea volta a modificare alcune sentenze emesse nel 2024, che mettevano in discussione la rappresentanza della popolazione del Sahara Occidentale. Questa decisione è stata accolta come una vittoria significativa per il popolo saharawi, poiché riafferma il loro diritto all'autodeterminazione.
Le sentenze originali della Corte di Giustizia avevano stabilito che gli accordi commerciali e di pesca tra l'Unione Europea e il Marocco non fossero applicabili al Sahara Occidentale, in quanto la popolazione della regione non aveva dato il proprio consenso. La Corte aveva inoltre chiarito la distinzione tra gli "abitanti" del Sahara Occidentale e il "popolo" del Sahara Occidentale, sottolineando che solo quest'ultimo, in quanto titolare del diritto all'autodeterminazione, ha la facoltà di decidere sul futuro della regione.
La richiesta della Commissione Europea di modificare tali sentenze è stata interpretata da molti come un tentativo di distorcere la struttura demografica del Sahara Occidentale e di minare il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi. Il rigetto di tale richiesta da parte della Corte di Giustizia rappresenta quindi una vittoria importante per il popolo saharawi e per il diritto internazionale.
Questa decisione della Corte di Giustizia dell'UE sottolinea ancora una volta l'importanza del rispetto del diritto all'autodeterminazione dei popoli e la necessità di garantire che gli accordi internazionali siano conformi a tale diritto.