Parigi, 29 gennaio 2025 - L'attivista francese per i diritti umani Claude Mangin, insieme a un gruppo di sostenitori, intraprenderà una marcia il 30 marzo da Ivry (Francia) a Kenitra (Marocco) per chiedere la liberazione dei prigionieri politici Saharawi. L'iniziativa, denominata "Marcia per la Libertà", è stata annunciata dall'Associazione degli Amici della Repubblica Araba Democratica Saharawi (AARASD).
Durante il lungo viaggio, che attraverserà Francia e Spagna, Claude Mangin si farà portavoce della difficile situazione dei prigionieri politici Saharawi, tra cui suo marito Naâma Asfari, condannato ingiustamente a 30 anni di carcere nel 2013. La marcia, sostenuta dall'AARASD, si pone i seguenti obiettivi:
- Liberazione dei prigionieri politici Saharawi: Chiedere con forza il rilascio di tutti coloro che sono stati incarcerati ingiustamente a causa delle loro idee politiche.
- Rispetto del diritto di visita: Garantire a Claude Mangin il diritto di visitare suo marito Naâma Asfari, attualmente detenuto a Kenitra.
- Sensibilizzazione sulla causa Saharawi: Mantenere alta l'attenzione sulla questione del Sahara Occidentale e sulla lotta per l'autodeterminazione del popolo Saharawi.
- Mobilitazione di reti e sostegno politico: Coinvolgere attivamente associazioni, figure politiche e personalità culturali lungo il percorso, creando un fronte comune a sostegno della causa Saharawi.
- Consolidamento dei legami franco-ispano-saharawi: Rafforzare la collaborazione tra le diverse realtà impegnate nella difesa dei diritti umani e dell'autodeterminazione del popolo Saharawi.
Il percorso di 3.000 km sarà coperto a piedi, in bicicletta, in auto e con i mezzi pubblici, toccando diverse località in Francia e Spagna. In ogni tappa saranno organizzati eventi di sensibilizzazione, tra cui marce, tavole rotonde, conferenze, incontri con rappresentanti istituzionali, proiezioni di film, mostre, laboratori creativi e partite di calcio coinvolgendo le squadre della diaspora Saharawi.
La "Marcia per la Libertà" rappresenta un'importante occasione per rinnovare l'appello al Marocco affinché rispetti le decisioni delle Nazioni Unite in merito al diritto di visita di Claude Mangin e al rilascio dei prigionieri Saharawi detenuti arbitrariamente.
La vicenda di Naâma Asfari e Claude Mangin è emblematica della violazione dei diritti umani nel contesto del Sahara Occidentale. Nel novembre 2016, il Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite ha condannato il Marocco per aver torturato Naâma Asfari. In seguito a tale condanna, a Claude Mangin è stato ripetutamente negato il diritto di visitare il marito in carcere, nonostante i suoi numerosi tentativi e un lungo sciopero della fame.
Nel maggio 2023, l'ONU è intervenuta con una lettera al Marocco, denunciando il divieto di visite imposto a Claude Mangin. Pochi mesi dopo, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha dichiarato illegale l'incarcerazione degli attivisti Saharawi del gruppo Gdeim Izik, chiedendone l'immediata liberazione.
Il campo di protesta pacifica di Gdeim Izik, sorto nel 2010, rimane un simbolo potente della resistenza all'occupazione marocchina e della lotta per l'autodeterminazione del popolo Saharawi. La "Marcia per la Libertà" si inserisce in questa lunga tradizione di impegno per i diritti umani e la giustizia.