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Cresce la pressione internazionale per la tutela dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato


Sahara occidentale, 20 dicembre 2024 - L'Associazione dei Difensori dei Diritti Umani Saharawi nel Sahara Occidentale (CODESA) ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale, sollecitando un intervento decisivo per proteggere le voci libere e garantire il rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato dal Marocco.

L'appello del CODESA giunge in un momento di crescente preoccupazione per la campagna di diffamazione orchestrata contro Aziz Ghali, presidente dell'Associazione Marocchina per i Diritti Umani, a seguito del suo sostegno al diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi. L'associazione saharawi denuncia con forza questa "sistematica campagna di incitamento" contro Ghali, sottolineando come la sua posizione sia pienamente radicata nella legittimità internazionale, in linea con i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dalle convenzioni internazionali.

Il CODESA ha dichiarato che questa campagna di incitamento rappresenta una "palese violazione del diritto di espressione e di opinione" e smaschera la "falsità delle affermazioni del regime marocchino" riguardo al rispetto dei diritti umani e della democrazia, soprattutto in relazione a questioni cruciali come il Sahara Occidentale e la Palestina.

L'associazione ha inoltre ricordato che la questione del Sahara Occidentale è classificata dal 1963 come una questione di decolonizzazione, in conformità con il diritto internazionale umanitario, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in particolare la Risoluzione 1514 (XV) del 14 dicembre 1960, il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 1975 e le successive sentenze della Corte di Giustizia Europea. Il CODESA ha anche menzionato i negoziati in corso tra Marocco e Fronte Polisario e la presenza della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO), istituita nel 1991 con l'obiettivo di trovare una soluzione giusta e imparziale che consenta al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione.

Il CODESA ha inoltre evidenziato la pubblicazione di numerosi rapporti da parte di istituzioni internazionali, organizzazioni per i diritti umani (tra cui la stessa Associazione Marocchina per i Diritti Umani), missioni diplomatiche, parlamenti e sindacati, che documentano la precaria situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale e chiedono l'istituzione di un meccanismo internazionale di monitoraggio.

In questo contesto, il CODESA ha espresso la sua "solidarietà incondizionata" ad Aziz Ghali e a tutti i difensori della libertà di opinione e di espressione, nonché alle forze democratiche marocchine che sostengono posizioni coerenti con la legittimità internazionale sulla questione del Sahara Occidentale. L'associazione ha inoltre respinto con forza qualsiasi tentativo di intimidazione o repressione nei confronti delle voci democratiche in Marocco.

Il CODESA ha infine ribadito la sua disponibilità a impegnarsi in forme concrete di solidarietà per contrastare la repressione e gli attacchi sistematici contro i difensori dei diritti umani in Marocco, in particolare coloro che si esprimono a sostegno dei popoli palestinese e saharawi. L'associazione ha concluso la sua dichiarazione con un appello alla protezione del popolo saharawi nelle città occupate e al rispetto dei diritti umani, non solo per i saharawi, ma anche per ampie fasce della popolazione marocchina che subiscono repressione a causa delle loro opinioni contrarie alle politiche ufficiali. Il CODESA si è detto pronto a collaborare in qualsiasi lotta congiunta per la protezione dei diritti umani e per la liberazione incondizionata di tutti i prigionieri politici saharawi e marocchini.

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