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Corte di Giustizia Europea: udienze in appello sul Sahara Occidentale

La Repubblica Saharawi e il Fronte Polisario prendono atto con soddisfazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Bruxelles, 2 ottobre 2023 - La Corte di Giustizia Europea (CGUE) ha fissato le udienze il 23 e 24 ottobre 2023 per conoscere le argomentazioni in appello avanzate dagli amici del Marocco, tra cui Spagna e Francia, contro le sentenze della CGUE emesse il 29 settembre 2021, che annullato gli accordi di pesca firmati tra il Marocco e l'Unione europea, comprese le acque del territorio occupato del Sahara occidentale.

La Repubblica Saharawi e il Fronte Polisario hanno espresso soddisfazione per la sentenza della CGUE, che ha stabilito che gli accordi conclusi dall'Unione Europea con il Regno del Marocco non sono validi perché comprendono illegalmente il territorio della Repubblica Saharawi, le sue acque territoriali e la sua ricchezza.

La Corte ha confermato il contenuto delle sue precedenti sentenze relative all’assenza di legami sovrani tra il Marocco e il Sahara Occidentale in quanto sono paesi separati e distinti. Ha inoltre riaffermato il diritto del popolo Saharawi all'autodeterminazione e alla sua rappresentanza da parte del Fronte Polisario in conformità con il diritto internazionale.

La CGUE ha riconosciuto che lo status di rappresentanza di cui gode il Fronte Polisario e la sua personalità giuridica e giuridica gli danno diritto di difendere davanti ai tribunali gli interessi nazionali del popolo sahrawi.

La Corte ha criticato l’errore che il Consiglio europeo ha cercato di far passare quando ha voluto usare il termine “interesse della popolazione” al posto di “accettazione del popolo sahrawi”, poiché si trattava di due questioni diverse.

La Repubblica Saharawi e il Fronte Polisario, mentre invitano tutte le parti interessate, compresi governi, istituzioni e imprese, ad aderire pienamente al dispositivo di questa sentenza della CGUE e a tutte le altre sentenze giudiziarie pertinenti, rinnovano la loro disponibilità ad avviare partenariati e la cooperazione con gli Stati e le imprese pubbliche e private per raggiungere accordi di investimento e di sfruttamento delle ricchezze sulla base del rispetto della sovranità permanente del popolo Saharawi sulla sua terra e ricchezza, che non può essere sfruttata se non con il suo esplicito consenso espresso attraverso i rispettivi governi nazionali. istituzioni.

Mentre la Repubblica Saharawi ricorda che il territorio del Sahara Occidentale si trova in uno stato di guerra da quando il Marocco ha violato il cessate il fuoco del 13 novembre 2020, rinnova la sua assenza di responsabilità per i danni che potrebbero subire gli interessi stranieri che partecipano con l'occupante marocchino alla violando la sovranità della Repubblica Saharawi, saccheggiando le sue ricchezze e favorendo l'aggressione, l'occupazione illegale e gli insabbiamenti, sui crimini di guerra e contro l'umanità che l'amministrazione occupante marocchina continua a commettere contro il popolo Saharawi nei territori occupati.

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