رسالة مقاتل صحراوي من ميدان العز والشرف.

Il capo dell'Organizzazione politica del Fronte Polisario e capo della delegazione negoziale Saharawi, Jatri Adduh, ha sottolineato che il popolo Saharawi continuerà a rivendicare direttamente "il proprio diritto all'indipendenza assoluta del Sahara occidentale". 

Adduh ha assicurato che il popolo Saharawi continuerà a combattere fino a quando non libererà il proprio territorio.

Ha anche incolpato le Nazioni Unite per l'attuale impasse. "Chiediamo che le risoluzioni siano urgentemente soddisfatte per liberare il Sahara occidentale dall'occupazione", ha affermato.

Adduh ha chiarito che l'accordo di cessate il fuoco non è altro che una parte del Piano di Settlement UN-OUA firmato dal Marocco e dal Fronte Polisario nel 1991 per raggiungere una soluzione pacifica, democratica e trasparente.

Il funzionario saharawi ha sottolineato la situazione di guerra tra il Fronte Polisario e il Marocco: "C'è una guerra tra la Repubblica Saharawi e lo Stato marocchino occupante, e gli effetti di questa guerra hanno colpito l'altra sponda del Mediterraneo".

Dopo aver visitato diverse istituzioni saharawi, dove ha avuto colloqui con organizzazioni, funzionari, ministri e rappresentanti della società civile, l'inviato delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale ha concluso con un incontro privato con Gali. 

L'incontro con il presidente Saharawi è stato privato ed è durato circa un'ora presso la sede della Presidenza della Repubblica in esilio.

Il leader del Fronte Polisario ha espresso, dopo l'incontro con De Mistura, la volontà della parte saharawi di impegnarsi in un serio processo negoziale e con garanzie che consentano al popolo saharawi di raggiungere l'assoluta indipendenza.