Right Livelihood e Robert F. Kennedy Human Rights esprimono la loro più profonda preoccupazione per il recente attacco all'attivista per i diritti umani e vincitore del premio, Aminatou Haidar durante una manifestazione pacifica nel Sahara occidentale occupato.
Condanniamo i tentativi delle forze di occupazione marocchine di reprimere con la violenza le voci sahrawi che chiedono la fine delle violazioni dei diritti umani commesse dalla potenza occupante.
Il 5 dicembre, il difensore dei diritti umani saharawi Aminatou Haidar è stata aggredita fisicamente dalla polizia e dalle forze paramilitari marocchine durante una manifestazione pacifica nella città di Laayoune (Sahara occidentale).
Stava protestando contro i nuovi attacchi alla sua collega e difensore dei diritti umani Sultana Khaya, che è stata oggetto di ripetute aggressioni fisiche e psicologiche violente, anche di natura sessuale.
Il 5 dicembre, gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nella casa di Khaya, gli hanno iniettato una seconda volta una sostanza sconosciuta e hanno infettato il suo serbatoio di acqua potabile nella città di Boujdour nel Sahara occidentale.
Questo è solo l'ultimo di una serie di attacchi che Khaya e la sua famiglia hanno subito. Dal novembre 2020 sono de facto agli arresti domiciliari, dove sono stati oggetto di vari attacchi e aggressioni da parte delle forze di sicurezza e degli agenti di polizia marocchini.
Il 15 novembre 2021, sia Right Livelihood che RFK Human Rights hanno denunciato questi attacchi alla famiglia di Khaya da parte delle forze di sicurezza marocchine, le aggressioni sessuali su di lei e su sua sorella e le minacce di morte rivolte loro.
Il 5 dicembre, Haidar e altri quattro membri della sua organizzazione, ISACOM stavano protestando pacificamente in solidarietà con Khaya, quando una dozzina di agenti marocchini li hanno immediatamente circondati e hanno iniziato a picchiare e maltrattare gli attivisti.
Come risultato di questa brutale repressione, Haidar ha subito gravi lesioni al ginocchio. Gli agenti hanno anche spogliato violentemente l'attivista Mina Baali del suo tradizionale abito saharawi.
Questa repressione e gli attacchi contro i difensori dei diritti e gli attivisti saharawi non devono più essere tollerati.
Ribadiamo il nostro appello alle autorità marocchine affinché pongano immediatamente fine alle sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani del popolo saharawi e permettano ad Aminatou Haidar, Sultana Khaya e a tutti i difensori dei diritti umani di svolgere il loro lavoro pacifico senza ritorsioni.
Infine, esortiamo la comunità internazionale ad agire per porre fine all'occupazione militare illegale del Sahara occidentale e garantire che il popolo Saharawi possa esercitare il suo diritto inalienabile all'autodeterminazione.
La comunità internazionale deve garantire che i sahrawi possano godere liberamente dei loro diritti fondamentali, come la libertà di espressione, di riunione e associazione pacifica e la libertà di movimento.
Aminatou Haidar è il vincitore del premio RFK Human Rights Award 2008 e il vincitore del premio Right Livelihood Award 2019.