I parlamentari in Svezia solidali con il popolo saharawi, lunedì 30 dicembre hanno chiesto al governo svedese di attuare la decisione del parlamento, adottata all'unanimità nel 2012, che prevede il riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), affermando che l'attuazione di detta decisione sarà "la risposta più forte all'aggressione marocchina contro il popolo saharawi".
In una lettera resa pubblica dai media svedesi, la società civile svedese ha invitato il governo del proprio paese ad "agire con urgenza per imporre l'organizzazione di un referendum di autodeterminazione nel Sahara occidentale, sotto l'egida di le Nazioni Unite".
La lettera invitava anche le Nazioni Unite a "intervenire per porre fine alle violazioni dei diritti umani commesse quotidianamente contro civili saharawi indifesi e i prigionieri politici nelle carceri marocchine".
Hanno esortato la Svezia a "riattivare il proprio ruolo all'interno dell'Unione Europea (UE), al fine di abrogare tutti gli accordi firmati con il Marocco, compresi i territori occupati del Sahara occidentale".
