Parigi (Francia), 1 dicembre 2025 – La 49ª Conferenza del Coordinamento Europeo per la Solidarietà con il Popolo Saharawi (EUCOCO) ha ribadito nel suo comunicato finale la priorità assoluta di organizzare un referendum di autodeterminazione nel Sahara Occidentale e la necessità urgente di porre fine al saccheggio delle risorse naturali del territorio da parte del Marocco.
L’incontro, svoltosi il 28 e 29 novembre a Parigi, ha visto la partecipazione di una delegazione saharawi di alto livello, guidata dal Primo Ministro Bouchraya Hamoudi Beyoun, e di oltre 200 delegati provenienti da diversi paesi: rappresentanti politici, parlamentari, sindacali, associazioni di solidarietà e movimenti internazionali.
Un consenso internazionale attorno alla Risoluzione ONU 2797 (2025):
La conferenza ha accolto con favore la Risoluzione 2797 del Consiglio di Sicurezza (31 ottobre 2025), sottolineando tre punti fondamentali:
- Rinnovo del mandato della MINURSO, incaricata di organizzare il referendum.
- Riconoscimento del Fronte Polisario come unico rappresentante legittimo del popolo saharawi.
- Reiterazione del diritto del Sahara Occidentale a una soluzione politica che garantisca l’autodeterminazione, come previsto dalla Carta delle Nazioni Unite.
La conferenza ha anche denunciato le interpretazioni “sensazionalistiche e distorte” diffuse dal Marocco, affermando che la risoluzione rafforza e non indebolisce il percorso verso l’autodeterminazione.
Risorse naturali: protezione e fine del saccheggio
EUCOCO ha annunciato nuove forme di collaborazione con il Fronte Polisario per:
- tutelare le risorse naturali del Sahara Occidentale,
- contrastare ogni accordo commerciale illegittimo con il Marocco,
- promuovere un quadro euro-africano basato sulla solidarietà, sulla sovranità alimentare e sul rispetto dei popoli della regione.
La conferenza ha inoltre condannato le tattiche dilatorie della Commissione Europea, accusata di voler imporre un accordo di partenariato con il Marocco in violazione della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), che definisce Sahara Occidentale e Marocco come “territori separati e distinti”.
Diritti umani: richiesta di rilascio dei prigionieri politici
Alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani nelle zone occupate, EUCOCO ha chiesto:
- il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici saharawi;
- l'accesso agli osservatori internazionali e alle ONG nei territori occupati;
- la fine della repressione e dell'uso della giustizia coloniale contro attivisti e civili saharawi.
La Francia chiamata ad assumere responsabilità storiche:
Nella dichiarazione finale, letta dal presidente di EUCOCO Pierre Galand, la conferenza ha rivolto un appello esplicito a Parigi:
“La Francia deve difendere con chiarezza, presso le istituzioni europee e internazionali, il diritto internazionale e i diritti fondamentali del popolo saharawi.”
La dichiarazione sottolinea che, insieme alla Spagna, la Francia ha gli strumenti diplomatici necessari per “fare pressione affinché il Marocco ponga fine alla sua occupazione coloniale”.
Mobilitazione globale e alleanze internazionali:
Le attività parlamentari, sindacali e i numerosi workshop tenuti durante la conferenza hanno delineato un programma d’azione internazionale che punta a:
- rafforzare il sostegno politico e popolare alla causa saharawi;
- intensificare la mobilitazione europea in vista del 50º anniversario dell’occupazione;
- ampliare le alleanze con altre lotte dei popoli ancora soggetti a forme di colonialismo.
Conclusione della 49ª EUCOCO:
EUCOCO 2025 ha così riaffermato che la lotta del Sahara Occidentale rimane una delle questioni irrisolte di decolonizzazione più urgenti del mondo contemporaneo.
Se vuoi, posso preparare anche un comunicato stampa breve, una versione per i social, oppure un sommario visivo.
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