Madrid, 2 dicembre 2025 – Il Fronte Polisario, riconosciuto come l'unico e legittimo rappresentante del popolo saharawi, ha annunciato l'imminente presentazione di un nuovo ricorso presso le corti europee entro la fine dell'anno. L'azione legale è diretta contro l'ultimo accordo tra l'Unione Europea e il Marocco, in particolare per quanto riguarda le disposizioni in materia di commercio e pesca che includono il territorio conteso del Sahara Occidentale.
L'annuncio è stato dato da Oubi Buchraya Bachir, Consigliere Speciale del Presidente della Repubblica per le Risorse Naturali e gli Affari Legali Connessi, durante una conferenza stampa a Madrid.
Violazione delle sentenze e natura illegale dell'accordo:
Il Consigliere Bashir ha dichiarato che il ricorso sarà depositato a dicembre, criticando duramente la prassi di classificare i prodotti provenienti dal Sahara Occidentale come "marocchini". Tale classificazione, a suo avviso, rappresenta una "chiara violazione" delle precedenti sentenze della magistratura europea.
Egli ha ribadito il "fermo rifiuto" del Fronte Polisario di tutti gli accordi che coinvolgono il Sahara Occidentale, inclusi gli accordi agricoli e di pesca. A sostegno della sua posizione, il funzionario ha ricordato che, nonostante la maggioranza dei membri del Parlamento europeo avesse respinto la legislazione relativa all'etichettatura dei prodotti saharawi, questa è stata bloccata per un solo voto.
Bashir ha inoltre sottolineato che l'ultimo accordo tra Marocco e Unione Europea è illegale, citando la Corte di Giustizia Europea che ha chiaramente stabilito che "il Sahara Occidentale e il Marocco sono due territori separati".
Assenza di consenso e colonialismo economico:
Un punto cruciale sollevato da Bashir è l'assenza di consenso del popolo saharawi in merito all'accordo. Ha contestato fermamente l'ammissibilità legale di giustificare tale mancanza di consenso con la tesi che le popolazioni locali beneficerebbero dello sviluppo economico.
Il funzionario ha evidenziato come le autorità marocchine abbiano rifiutato il termine "Sahara Occidentale" e come i negoziatori abbiano tentato di adottare designazioni alternative relative alle regioni occupate di Dakhla ed El Aaiun. Tuttavia, ha specificato che tali etichette non sono conformi al diritto commerciale europeo, che esige l'indicazione del Paese di origine.
Il proseguimento dell'azione legale:
A seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2024, il Fronte Polisario ribadisce l'esistenza di una solida base giuridica per impedire qualsiasi sfruttamento delle risorse del Sahara Occidentale, che include prodotti agricoli, marini, energia, turismo e fosfati.
Il Fronte Polisario si impegna a continuare a utilizzare questa base giuridica contro le aziende che partecipano a quella che definisce una forma di "colonialismo economico".
A tale riguardo, Bashir ha lodato il ruolo della società civile, citando come esempio le proteste tenutesi la scorsa settimana nel sud della Francia contro l'importazione illegale di pomodorini provenienti dal Sahara Occidentale.
