Algeri, 29 novembre 2025 – Con un appello forte e unanime, agenzie delle Nazioni Unite, istituzioni diplomatiche e organizzazioni umanitarie hanno inaugurato ad Algeri il 28 novembre la seconda edizione del Piano di Risposta per i Rifugiati Saharawi (SRRP) 2026/2027, un programma strategico biennale volto a sostenere oltre 170.000 rifugiati saharawi che vivono da mezzo secolo nei campi nel sud-ovest dell’Algeria.
Il fabbisogno complessivo stimato per il nuovo ciclo è di 177 milioni di dollari, necessari per garantire assistenza vitale e rafforzare la resilienza delle comunità più vulnerabili.
Un programma strutturato su sette settori vitali:
- Protezione
- Sicurezza alimentare
- Nutrizione
- Salute
- Educazione
- Acqua, igiene e servizi igienico-sanitari (EHA)
- Alloggi e beni essenziali
L’obiettivo dichiarato è duplice: garantire gli aiuti necessari per la sopravvivenza quotidiana e, al tempo stesso, potenziare i servizi di base, i mezzi di sussistenza e le infrastrutture comunitarie.
Savina Ammassari, Rappresentante dell’UNHCR in Algeria, ha definito il nuovo SRRP “un investimento strategico per trasformare la vulnerabilità in resilienza”, aggiungendo che le priorità includono l’accesso all’acqua e all’energia, il miglioramento dell’istruzione e la riduzione dei rischi legati agli shock climatici.
Crisi alimentare e malnutrizione: “una situazione allarmante”
- Il 64% delle famiglie saharawi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
- Circa il 65% delle donne e delle ragazze soffre di forme di malnutrizione.
Il continuo deficit di finanziamenti mette a rischio programmi cruciali nei settori di nutrizione, salute ed educazione. Le agenzie avvertono che senza fondi adeguati gli sforzi contro la crisi alimentare potrebbero subire un arresto, aggravando una vulnerabilità già estrema.
Un appello per una collaborazione condivisa e sostenibile:
L’UNHCR e i partner hanno rinnovato l’invito ai donatori a sostenere un partenariato stabile e pluriennale, basato sulla responsabilità condivisa. Il nuovo SRRP adotta un approccio fondato sui diritti umani e sulla partecipazione comunitaria, integrando pratiche di gestione sostenibile, analisi dei dati e strategie climatiche.
Le organizzazioni hanno inoltre espresso gratitudine ai partner già attivi, tra cui Novo Nordisk, per il supporto continuativo.
L’Algeria riafferma il suo ruolo e il suo impegno politico:
Il rappresentante del Ministero degli Affari Esteri algerino ha ribadito il ruolo centrale dell’Algeria nel sostenere i rifugiati saharawi e nel facilitare il lavoro delle organizzazioni internazionali, sottolineando un impegno che dura da oltre cinque decenni.
Il Presidente della Mezzaluna Rossa Saharawi, Bouhbaini Yahya, ha ringraziato l’Algeria per la “solidarietà incrollabile” e ha ricordato che la soluzione definitiva alla crisi umanitaria non può prescindere dal quadro politico internazionale.
La via della dignità passa per l’autodeterminazione:
Nelle sue dichiarazioni finali, Yahya ha ribadito che l’unico modo per porre fine alla sofferenza dei rifugiati è riconoscere al popolo saharawi il diritto inalienabile all’autodeterminazione e all’indipendenza, come previsto dalle risoluzioni ONU e del Consiglio di Sicurezza.
“Il popolo saharawi – ha concluso – continuerà a resistere e a lottare per la libertà, la dignità e la costruzione del proprio Stato indipendente. Nonostante le sfide, la nostra determinazione rimane incrollabile.”




