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RTVE e il Sahara Occidentale: Dakhla presentata (ancora) come "costa marocchina"



Madrid, 21 ottobre 2025 – La Radiotelevisione Spagnola (RTVE) si trova nuovamente al centro di una polemica internazionale dopo aver presentato la città di Dakhla (ex Villa Cisneros) come destinazione turistica "marocchina" in un recente programma. Questa non è la prima volta che l'emittente pubblica spagnola commette questo tipo di "errore", suscitando indignazione tra i media e le associazioni saharawi.

L'incidente più recente risale al 17 ottobre, quando il programma Aquí la Tierra di RTVE ha trasmesso un servizio su una gara internazionale di kitesurf a Dakhla, accompagnando le immagini con la didascalia: "la maestosa costa marocchina a Dakhla". Sia la grafica che la narrazione del servizio hanno implicitamente integrato il territorio del Sahara Occidentale all'interno dei confini del Marocco.

La Scusa dell'“Errore Involontario”:

RTVE ha reagito tempestivamente, liquidando l'accaduto come un "errore involontario" attribuito a "modifiche grafiche e di scenografia" risalenti a settimane prima. Tuttavia, questa spiegazione non è riuscita a placare le critiche, soprattutto perché si tratta di un déjà vu.

Già nel dicembre 2023, l'emittente aveva dovuto ammettere e correggere la trasmissione di una mappa in cui il Sahara Occidentale era incluso nel territorio marocchino, un precedente che solleva dubbi sulla superficialità dei controlli editoriali. I media e le organizzazioni che sostengono la causa saharawi non credono più alla casualità. Le associazioni saharawi sostengono con fermezza:

"La presentazione del Sahara Occidentale come parte integrante del Marocco non è un errore casuale, ma un'espressione coerente della politica del governo spagnolo di allinearsi alla posizione di Rabat."

Il Nodo Legale e Politico: Perché l'Errore è Grave

La rappresentazione mediatica del Sahara Occidentale è estremamente delicata a causa del suo status internazionale. Secondo le Nazioni Unite, il Sahara Occidentale è un territorio non autonomo in attesa di decolonizzazione dal 1966. È oggetto di una storica controversia tra il Marocco, che ne rivendica la sovranità e ne occupa la maggior parte, e il Fronte Polisario, il suo legittimo rappresentante riconosciuto dall'ONU.

Quando un'emittente pubblica spagnola, la potenza ex-amministratrice del territorio, presenta Dakhla come parte del Marocco, si verifica un duplice effetto:

Disinformazione Territoriale: Si ignora il quadro giuridico internazionale che definisce il territorio come conteso e in attesa di un referendum di autodeterminazione.

Legittimazione Indiretta: Si alimenta la narrazione della normalizzazione dell'occupazione marocchina, un atto percepito dai Saharawi come l'ennesimo insulto simbolico e il rafforzamento dell'emarginazione della loro richiesta di autodeterminazione.

Ripercussioni e Domande Aperte:

L'incidente solleva questioni fondamentali riguardo alla responsabilità dei media pubblici e alla loro credibilità:

Credibilità di RTVE: L'episodio pone interrogativi sui processi di verifica territoriale e sui possibili pregiudizi editoriali nella rappresentazione di conflitti di decolonizzazione.

Responsabilità Editoriale: Al di là della scusa dell'"errore", l'accaduto evidenzia l'urgente necessità di una copertura mediatica attenta non solo al rigore informativo, ma anche al quadro giuridico internazionale e alla sensibilità storica.

Sensibilizzazione Pubblica: Per il pubblico spagnolo, la vicenda sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza storica sul legame tra Spagna e Sahara Occidentale, un retaggio coloniale tuttora irrisolto.

L'ultimo scivolone di RTVE ha riaperto un dibattito cruciale. Il popolo saharawi continua a esigere che il suo territorio sia trattato come merita: un territorio in attesa di decolonizzazione, e non come una semplice appendice provinciale del Marocco.

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