Smara (Sahara Occidentale occupato), 21 ottobre 2025 – Il media marocchino Le Desk ha pubblicato nuovi filmati che documentano i test di droni kamikaze SpyX, prodotti dall’azienda israeliana BlueBird Aero Systems, sussidiaria della Israel Aerospace Industries (IAI).
Il video, girato in un’area desertica a nord-ovest di Smara, mostra attacchi diretti contro un carro armato M60 e un veicolo blindato Ratel, entrambi dismessi dalle Forze Armate Reali (FAR) e impiegati come bersagli statici.
Militarizzazione del territorio occupato:
Queste manovre non costituiscono un semplice esercizio tecnico, ma si inseriscono in una più ampia strategia di militarizzazione volta a consolidare la presenza marocchina nei territori occupati e a inviare un segnale di forza nel pieno del conflitto con l’Esercito Popolare di Liberazione Saharawi (SPLA).
Silenzio internazionale e complicità implicita:
Organizzazioni saharawi e movimenti di solidarietà internazionale denunciano da giorni che il Marocco sta utilizzando un territorio occupato come banco di prova per armi da guerra, in violazione dell’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta l’uso e lo sfruttamento militare di territori occupati.
L’alleanza militare con Israele e il prezzo dell’occupazione:
L’azienda israeliana BlueBird Aero Systems ha pubblicato a sua volta un video promozionale che mostra i test del drone SpyX nella provincia occupata di Smara — una mossa interpretata come dimostrazione pubblicitaria e geopolitica dell’alleanza militare tra Marocco e Israele.
🔴 “Trasformare il Sahara Occidentale in un poligono di prova per armi israeliane non solo esacerba l’occupazione, ma rivela il paradosso tra la retorica della modernizzazione e la realtà della repressione subita dai Saharawi.”
Mentre Rabat esibisce le proprie capacità tecnologiche e si prepara ai Mondiali di calcio del 2030, continua a imprigionare attivisti, torturare prigionieri politici e impedire l’accesso agli osservatori internazionali.
La presenza di droni suicidi in una regione che dovrebbe essere sottoposta a supervisione internazionale minaccia direttamente la popolazione civile saharawi, già vittima di un’occupazione decennale e di un silenzio diplomatico che legittima l’abuso.
I test dei droni SpyX a Smara sono un segnale inequivocabile:
Il deserto saharawi, un tempo simbolo di resistenza e dignità, rischia di diventare il laboratorio silenzioso di una guerra dimenticata.
