Le manifestazioni sono partite dalla piazza pubblica e hanno convogliato verso la sede della Wilaya. I partecipanti hanno voluto esprimere, in modo inequivocabile, la loro determinazione a far valere il proprio diritto, così come sancito dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dalla legittimità internazionale.
Al centro della mobilitazione vi è il deciso rigetto della bozza di risoluzione degli Stati Uniti che, secondo i manifestanti, mira a deviare la questione del Sahara Occidentale dal suo quadro internazionale e a minare il legittimo diritto del popolo saharawi alla libertà e all'indipendenza.
Gli slogan scanditi dai dimostranti hanno messo in chiaro le loro richieste:
- Piena autodeterminazione per il popolo saharawi.
- "Non permetteremo che la legge della forza prevalga sullo stato di diritto nel Sahara Occidentale."
Gli striscioni e i cartelli, accompagnati dalle bandiere nazionali saharawi, non hanno lasciato spazio a dubbi:
- "No all’autonomia, l’indipendenza del Sahara Occidentale sta arrivando"
- "Sì al diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi
- "Nessuna stabilità, nessuna pace prima del ritorno e della piena indipendenza."
La manifestazione di Boujdour segue analoghe marce di protesta che si sono svolte lunedì nelle Wilaya di El Aaiun e Smara. In tutte queste località, le masse saharawi provenienti da ogni settore della società hanno ribadito il loro fermo impegno per il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza e la loro incrollabile determinazione a proseguire la lotta, per tutto il tempo necessario, affinché la volontà del popolo prevalga.
Il popolo saharawi continua a lanciare un messaggio forte alla comunità internazionale: il processo di decolonizzazione deve concludersi con la piena espressione della volontà popolare attraverso il referendum di autodeterminazione, come previsto dai piani di pace originali delle Nazioni Unite.
