Sahara occidentale, 28 ottobre 2025 — Diverse associazioni per i diritti umani operanti nei territori occupati del Sahara Occidentale hanno fermamente ribadito la loro piena adesione alla legittimità internazionale e al diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione. Hanno respinto con decisione qualsiasi soluzione o iniziativa che tenti di eludere tale diritto fondamentale, indipendentemente dalla sua origine.
In questo contesto, l'associazione Western Sahara Resource Watch e Protezione Ambientale ha indirizzato una lettera all'amministrazione statunitense, sottolineando che il popolo saharawi rimane saldo nella sua lotta pacifica e politica per la libertà e l'indipendenza.
Richiesta di Referendum e Critica alla Bozza di Risoluzione USA:
L'associazione ha evidenziato nella missiva che una soluzione giusta e duratura al conflitto può essere raggiunta solo permettendo al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione attraverso un referendum libero ed equo, supervisionato dalle Nazioni Unite.
In una dichiarazione successiva, l'organizzazione ha condannato le recenti notizie diffuse dai media internazionali riguardo una presunta bozza di risoluzione sulla questione del Sahara Occidentale, attribuita agli Stati Uniti e destinata al Consiglio di Sicurezza.
Secondo quanto riportato, la bozza conterrebbe un linguaggio inedito che suggerirebbe l'appoggio dell'amministrazione statunitense alla cosiddetta "proposta di autonomia" come unico quadro per una soluzione politica.
L'associazione ha denunciato tale formulazione faziosa, definendola incoerente con i principi fondamentali del diritto internazionale e con la legittimità delle Nazioni Unite. Ha inoltre sottolineato che essa non rispecchia la vera natura della questione del Sahara Occidentale, che è un caso di decolonizzazione iscritto nell'agenda dell'ONU fin dal 1963.
Appello agli Stati Uniti per l'Equilibrio:
La lettera ha inoltre espresso la preoccupazione che questa bozza trapelata rappresenti una pericolosa deviazione dalla posizione storicamente equilibrata degli Stati Uniti. L'associazione ha sostenuto che tale approccio mina il ruolo atteso del Paese come potenza globale e membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il quale dovrebbe invece sostenere inequivocabilmente il diritto dei popoli all'autodeterminazione.
Nonostante i decenni di occupazione, l'associazione ha ribadito che il popolo saharawi prosegue la sua lotta pacifica e politica per ottenere libertà e indipendenza.
Western Sahara Resource Watch e Protezione Ambientale ha quindi lanciato un appello all'amministrazione statunitense affinché rispetti rigorosamente il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, respingendo qualsiasi tentativo di imporre un fatto compiuto o di eludere i diritti del popolo saharawi.
L'associazione ha esortato Washington ad adottare un approccio equo e bilanciato che possa realmente contribuire a stabilire una pace duratura nella regione, evitando al contempo di perpetuare l'occupazione.
