Stati Uniti, 1 settembre 2025 – L’attivista saharawi Jamal Fadel è stato arrestato il 25 agosto all’interno di un’aula di tribunale negli Stati Uniti, un provvedimento che ha suscitato ampia condanna da parte di organizzazioni per i diritti umani, che chiedono il suo rilascio immediato.
Secondo quanto riferito, Fadel rischia ora una deportazione forzata nei territori occupati del Sahara Occidentale, nonostante la sua ferma opposizione al provvedimento per il timore di rappresaglie da parte delle autorità marocchine, dovute al suo attivismo politico e al sostegno alla causa di indipendenza saharawi e al Fronte Polisario.
Un percorso segnato dall’attivismo e dalla repressione:
Nato a Boujdour il 12 maggio 1993, Jamal Fadel ha iniziato il suo impegno politico già a 15 anni durante l’Intifada saharawi. Dopo la laurea presso l’Università Abdelmalek Essaâdi di Tetouan (Marocco), si è unito al Centro per la protezione delle risorse naturali e i diritti umani, allora presieduto dall’attivista Sultana Khaya. La sua attività lo ha esposto ad arresti ripetuti, vessazioni e discriminazioni, incluso il diniego del diritto al lavoro.
Di fronte a questo clima repressivo, Fadel ha lasciato il Sahara Occidentale il 14 novembre 2023, intraprendendo un viaggio complesso che lo ha condotto attraverso Turchia, Brasile, Nicaragua e Messico, fino ad arrivare negli Stati Uniti il 1º dicembre 2023, alla ricerca di protezione e sicurezza.
Condanna internazionale e preoccupazioni familiari:
Diverse associazioni per i diritti umani saharawi hanno denunciato il suo arresto e chiesto garanzie immediate di protezione, sottolineando che la sua vicenda incarna i rischi quotidiani affrontati dagli attivisti. Al contrario, la stampa marocchina ha accolto con favore la notizia, esprimendo pubblicamente sollievo per la prospettiva di un suo rimpatrio forzato.
La famiglia di Fadel ha espresso profonda preoccupazione per la sua incolumità, avvertendo che un ritorno nei territori occupati lo esporrebbe a un destino segnato da persecuzioni e violenze. Gli attivisti per i diritti umani evidenziano che il suo caso non rappresenta solo una minaccia alla sua vita, ma anche un pericoloso precedente per tutti i richiedenti asilo saharawi che fuggono dall’oppressione politica.
Appello alla responsabilità internazionale:
I sostenitori di Jamal Fadel hanno rivolto un appello diretto al governo statunitense affinché rispetti i propri obblighi internazionali in materia di protezione dei rifugiati, garantendo la sicurezza di chi fugge dalla persecuzione. La vicenda di Fadel, sottolineano, è un caso emblematico delle difficoltà e dei rischi affrontati dai difensori dei diritti umani saharawi.

