Sahara occidentale, 20 giugno 2025 - Il 24 ottobre 1970, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Risoluzione 2625 (XXV), un pilastro del diritto internazionale che proclamava la "Dichiarazione sui principi di diritto internazionale relativi alle relazioni amichevoli e alla cooperazione tra gli Stati". Questo documento storico sancisce principi fondamentali quali il divieto dell'uso della forza, la non ingerenza, l'uguaglianza sovrana degli Stati e, crucialmente, il diritto dei popoli all'autodeterminazione. Cinquantacinque anni dopo, l'occupazione illegale del Sahara Occidentale da parte del Marocco rappresenta una delle violazioni più flagranti e pericolose di questi principi cardine. La complicità di numerosi Stati – attraverso il loro silenzio, accordi economici o supporto diplomatico – eleva questo caso a una minaccia globale all'ordine giuridico internazionale.
I Principi Fondamentali in Gioco:
La Risoluzione 2625 non è una mera dichiarazione di intenti, ma un compendio di norme che governano le relazioni tra Stati. Essa stabilisce chiaramente che:
- Nessuno Stato può ricorrere alla minaccia o all'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di un altro Stato.
- Nessuno Stato può intervenire, direttamente o indirettamente, negli affari interni o esterni di un altro Stato.
- Tutti i popoli hanno il diritto inalienabile all'autodeterminazione, di determinare liberamente il proprio status politico e di perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
- Tutti gli Stati sono uguali di fronte al diritto internazionale e devono agire in buona fede in conformità con la Carta delle Nazioni Unite.
Questi principi, come ribadito dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), costituiscono diritto internazionale consuetudinario e sono vincolanti per tutti gli Stati, senza eccezioni.
Il Caso del Sahara Occidentale: Una Violazione Sistemica
Nel contesto del Sahara Occidentale, tali principi sono stati sistematicamente calpestati:
- Abbandono Coloniale e Cessione Illegale: La Spagna, l'ex potenza coloniale, ha abdicato alle sue responsabilità legali cedendo illegalmente il controllo del territorio al Marocco e alla Mauritania nel 1975, ignorando palesemente il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
- Aggressione Militare e Uso della Forza: Il Marocco ha avviato la sua aggressione militare nell'ottobre del 1975, violando il divieto dell'uso della forza. La cosiddetta "Marcia Verde" non fu una manifestazione pacifica, bensì una strategia premeditata per introdurre una popolazione di coloni e consolidare un'occupazione militare de facto.
- Complicità Economica e Diplomatica: Numerosi Stati, inclusi membri dell'Unione Europea e dell'Unione Africana, hanno siglato accordi economici con il Marocco che, di fatto, legittimano indirettamente la sua occupazione illegale. Negli ultimi anni, si è assistito a un'escalation di alleanze politiche tra Stati africani e arabi e il Marocco, spesso motivate da interessi economici o favori politici, configurandosi come un moderno "scambio di perle in cambio di terre".
Un Precedente Pericoloso per l'Ordine Internazionale:
L'atteggiamento di molti, che considerano il conflitto del Sahara Occidentale un problema distante o marginale, è profondamente ingenuo e pericoloso. Tollerare una così flagrante violazione del diritto internazionale crea un precedente inquietante: l'aggressione, l'occupazione illegale e la negazione dell'autodeterminazione potrebbero essere accettate, o persino premiate.
In un'epoca caratterizzata da crescenti conflitti e guerre di aggressione, questa erosione delle fondamenta del diritto internazionale minaccia la pace e la sovranità di tutti gli Stati. Se i diritti del popolo saharawi possono essere impunemente negati, chi sarà il prossimo a vedere la propria sovranità compromessa? Gli Stati che oggi sostengono il Marocco dovrebbero riflettere attentamente: i loro confini e la loro sovranità sono davvero al sicuro in un contesto di indebolimento del diritto internazionale che essi stessi contribuiscono a promuovere?
Difendere il Diritto, Difendere i Principi Universali:
È imperativo che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza e la Corte Internazionale di Giustizia riaffermino con chiarezza che la Risoluzione 2625 è pienamente applicabile al caso del Sahara Occidentale. Gli Stati devono cessare la loro complicità nell'occupazione illegale e interrompere immediatamente qualsiasi azione economica o diplomatica che legittimi l'aggressione.
Il Sahara Occidentale non è soltanto una questione di diritto all'autodeterminazione di un popolo, sebbene questo diritto debba essere inequivocabilmente rispettato. È una cartina di tornasole, una prova cruciale dell'impegno globale per un ordine internazionale basato su regole, in cui l'aggressione non può e non deve prevalere. Ignorare la violazione della Risoluzione 2625 nel Sahara Occidentale apre le porte a un'erosione sistemica del diritto in tutto il mondo, una minaccia che ci riguarda tutti direttamente.
Un Appello alla Cittadinanza Globale:
A tutti i lettori, in particolare a coloro che risiedono in Paesi che direttamente o indirettamente sostengono l'occupazione marocchina del Sahara Occidentale: questa è anche vostra responsabilità. Ponete ai vostri governi una semplice, ma fondamentale, domanda: "Sostenete la Risoluzione 2625? E si applica anche al nostro Paese?".
Se la risposta è affermativa, come dovrebbe essere, allora chiedete ulteriormente: "Perché, allora, non viene applicata universalmente nella politica estera? Perché viene ignorata nel caso del Sahara Occidentale?".
Come cittadini, abbiamo il diritto e il dovere di esigere coerenza nell'applicazione del diritto internazionale. L'erosione del diritto in un luogo indebolisce la giustizia e la pace ovunque. Il Sahara Occidentale non è un'eccezione: è una prova. E ogni cittadino ha un ruolo fondamentale da svolgere nel sostenere i principi che ci proteggono tutti.
Fonte: POR UN SAHARA LIBRE.org (PUSL). Traduzione e riformulazione a cura della redazione Wesatimes.
