In un’intervista rilasciata all’Agenzia di Stampa Saharawim Beissat ha evidenziato che la partecipazione della RASD, insieme ad altri Paesi africani e ai 27 Stati membri dell’UE, avviene in qualità di membro fondatore dell’Unione Africana e parte attiva nella costruzione di una rinnovata partnership afro-europea.
“Questa partecipazione – ha affermato – smonta in maniera definitiva la narrativa del Regno del Marocco, che da settimane annuncia l’esclusione della Repubblica Saharawi da questo appuntamento internazionale. È una verità lampante: la RASD è una realtà politica e diplomatica irreversibile”.
Beissat ha inoltre ribadito che, malgrado le continue menzogne e manovre da parte dello Stato occupante marocchino, la RASD rappresenta un elemento di stabilità nella regione del Maghreb, godendo del rispetto e del sostegno dei Paesi africani e della comunità internazionale.
A rafforzare questa posizione è intervenuto anche Oubi Bouchraya Bachir, rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a Ginevra. Secondo Bachir, la presenza della RASD al vertice, pur essendo “normale” in quanto membro dell’UA, ha un significato strategico in quanto testimonia il fallimento delle pressioni e delle operazioni di delegittimazione attuate dal Marocco fin dal suo ritorno nell’UA nel 2017.
“Le manovre marocchine, basate su intimidazioni, corruzione e pressioni diplomatiche, sono naufragate di fronte alla solidità del diritto internazionale e alla coerenza della posizione africana”, ha spiegato il diplomatico saharawi, aggiungendo che la riunione di Bruxelles, dopo quelle di Abidjan (2017) e della stessa capitale europea nel 2022, ha definitivamente “seppellito i sogni di Rabat”.
Bachir ha poi sottolineato che la partecipazione della RASD rappresenta un messaggio chiaro e inequivocabile a tutte le parti internazionali, ufficiali o meno, che continuano a sostenere visioni contrarie al diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione e all’indipendenza.
In linea con questa visione, anche il Rappresentante permanente aggiunto della RASD presso l’Unione Africana, Malainin Lakhal, ha sottolineato come la partecipazione della Repubblica Saharawi costituisca “una nuova affermazione della posizione coerente dell’Africa in tema di partenariati internazionali”. Una posizione, ha precisato, che rifiuta ogni tentativo del regime marocchino di escludere la RASD tramite argomentazioni infondate, già respinte dalle decisioni dell’UA e dal suo impegno per il rispetto della legalità internazionale.
La presenza della RASD alla riunione UA-UE a Bruxelles, dunque, non solo riafferma la sua legittimità, ma lancia un messaggio politico forte: il futuro del Sahara Occidentale passa attraverso il rispetto del diritto all’autodeterminazione del suo popolo, secondo i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.