Ginevra (Svizzera), 22 marzo 2025 - La situazione nei territori occupati del Sahara Occidentale è drammatica e richiede un'azione immediata. Questo l'appello lanciato dalla difensora dei diritti umani saharawi Hassanna Douihi, durante un intervento al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
Dahi ha denunciato con forza l'assenza di un meccanismo indipendente di monitoraggio dei diritti umani, una lacuna che permette il perpetrarsi di violazioni gravi e sistematiche, nell'indifferenza della comunità internazionale. "L'occupazione marocchina continua a negare l'accesso agli osservatori indipendenti, compreso l'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani, ignorando i ripetuti appelli degli organi delle Nazioni Unite", ha affermato Hassanna.
La difensora dei diritti umani ha sottolineato come questo blocco non solo mini la credibilità delle Nazioni Unite, ma lasci il popolo saharawi in balia di abusi e soprusi, senza alcuna protezione. "Queste violazioni avvengono nel contesto di un ferreo blocco mediatico, che impedisce ai giornalisti e agli osservatori internazionali di accedere ai territori occupati, permettendo al Marocco di imporre la propria narrazione senza trasparenza né responsabilità", ha denunciato Hassanna.
L'appello di Hassanna è un grido d'allarme: "Il fallimento delle Nazioni Unite nell'istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente è inaccettabile. Il Consiglio per i diritti umani deve assumersi le proprie responsabilità e agire concretamente per garantire un monitoraggio indipendente in tutti i territori non autonomi, incluso il Sahara Occidentale".
"La giustizia per il popolo saharawi richiede un autentico impegno internazionale", ha concluso Hassanna, ribadendo la necessità di un'azione decisa per porre fine a questa situazione di stallo e garantire il rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale.