في اليوم العالمي لضحايا الاختفاء القسري : الاستعمار الاسباني و قوة الاحتلال المغربي مسؤولان عن جرائم الحرب و الإبادة في الصحراء الغربية

La Paz (Bolivia), 22 marzo 2025 -  In occasione del 219° anniversario della nascita di Benito Juárez, primo presidente costituzionale del Messico e figura emblematica nella lotta per la libertà e l'autodeterminazione, l'Ambasciata della Repubblica Saharawi a La Paz ha partecipato alla cerimonia commemorativa, su invito dell'Ambasciata messicana in Bolivia. All'evento erano presenti anche il Vice Ministro degli Affari Esteri boliviano, Almir Catarina, e membri del corpo diplomatico accreditato nel Paese. La cerimonia si è svolta nella piazza intitolata a Juárez, nel cuore della capitale boliviana.

L'Ambasciata Sahrawi era rappresentata dall'Incaricato d'Affari, Khatri Mohamed Mouloud, il quale ha espresso congratulazioni all'Ambasciatore messicano per l'importante ricorrenza e ha elogiato il ruolo storico e attuale del Messico come sostenitore della causa Sahrawi e dei principi di autodeterminazione.

Durante il suo intervento, il Vice Ministro degli Esteri boliviano ha evidenziato l'eredità lasciata da Benito Juárez, sottolineando il suo contributo decisivo nella fondazione del primo governo democratico messicano, nonostante le difficoltà affrontate durante la guerra civile. Juárez, figura centrale nella resistenza contro l'invasione francese della metà del XIX secolo, è ricordato come un simbolo di resistenza e giustizia, ispirando ancora oggi le lotte contro il colonialismo.

La commemorazione ha riaffermato il legame tra i principi promossi da Juárez e la lotta per la decolonizzazione del Sahara Occidentale. Il sostegno del Messico alla causa saharawi è stato ribadito come parte integrante della sua politica estera, fondata sul rispetto del diritto internazionale e sull'autodeterminazione dei popoli.

L'evento si è concluso con un omaggio floreale al monumento dedicato a Benito Juárez, ricordando la sua visione di libertà e sovranità come esempio universale per tutte le nazioni ancora impegnate a ottenere il riconoscimento dei propri diritti fondamentali.