Parigi, 4 febbraio 2025 - Il Consiglio di Stato francese ha emesso una sentenza storica il 28 gennaio 2025, confermando che le istituzioni dell'Unione Europea (UE) hanno la responsabilità giuridica di vietare i prodotti importati dal Sahara occidentale che non soddisfano gli standard di etichettatura. Questa decisione segna una svolta nella lotta per la trasparenza e la giustizia nel commercio con il Sahara occidentale, un territorio conteso il cui status politico e giuridico è da tempo oggetto di dibattito internazionale.
La sentenza del Consiglio di Stato francese fa eco a una precedente sentenza della Corte di Giustizia dell'UE dell'ottobre 2024, che aveva stabilito che i prodotti provenienti dal Sahara occidentale devono essere chiaramente etichettati come originari di quel territorio e non del Marocco. La Corte aveva anche sottolineato che la competenza per imporre divieti di importazione spetta esclusivamente all'UE, e non ai singoli Stati membri.
Il caso è stato portato avanti dal sindacato agricolo francese Confédération Paysanne, che chiedeva chiarimenti su due questioni fondamentali:
- Se i prodotti provenienti dal Sahara occidentale debbano indicare la loro vera origine.
- Se le autorità francesi abbiano il potere di vietarne l'importazione in caso di non conformità agli standard di etichettatura.
La sentenza del Consiglio di Stato francese ha chiarito che l'UE ha la responsabilità di garantire che i prodotti importati dal Sahara occidentale siano correttamente etichettati e che, in caso di non conformità, spetta all'UE imporre divieti di importazione.
Secondo Western Sahara Resource Watch (WSRW), le esportazioni agricole e di pesce dal Sahara occidentale verso l'Europa hanno raggiunto i 590 milioni di euro nel 2022. Sara Eyckmans, rappresentante di WSRW, ha dichiarato: "Data l'enorme portata dell'etichettatura di origine fraudolenta, che persiste da molti anni, la Commissione europea, in quanto custode dei trattati dell'UE, ha l'obbligo giuridico di vietare l'importazione di questi prodotti nell'Unione".
La sentenza del Consiglio di Stato francese rafforza le richieste di trasparenza e giustizia negli scambi commerciali con il Sahara occidentale. L'UE è ora sotto pressione affinché agisca in conformità alle proprie leggi e trattati per prevenire il commercio di prodotti etichettati in modo errato.
Questa decisione rappresenta una vittoria significativa per gli agricoltori e i consumatori che chiedono che i prodotti siano etichettati in modo veritiero e che i diritti del popolo del Sahara occidentale siano rispettati.