Sassonia (Germania), 20 novembre 2024 - La rappresentanza del Fronte Polisario in Sassonia e Baviera ha organizzato martedì 19 novembre una conferenza dal titolo "Le strutture coloniali: il Sahara Occidentale come modello", presso la Facoltà di Filosofia e l'Istituto di Storia dell'Università di Dresda. L’evento ha riunito esperti, accademici e attivisti per discutere del colonialismo in Africa e delle sue ripercussioni, prendendo il conflitto del Sahara Occidentale come caso emblematico.
L'apertura della conferenza è stata affidata a Mohamed Abba, rappresentante del Fronte Polisario in Sassonia e Baviera, che ha analizzato le strutture coloniali nel continente africano, illustrando come il Sahara Occidentale rappresenti un esempio concreto dell’eredità coloniale e delle sue conseguenze sulle società locali. Mohamed ha approfondito anche gli sviluppi legati alla causa sahrawi e ha ricordato le risoluzioni delle Nazioni Unite che ribadiscono il diritto del popolo sahrawi all'autodeterminazione e alla libertà.
Temi centrali della conferenza:
Tra gli interventi, i rappresentanti del Fronte Polisario hanno denunciato il ruolo ostativo della Francia nel processo per una soluzione giusta ed equa del conflitto, criticando le sue politiche che ostacolano l’applicazione del diritto internazionale nei territori occupati.
Un contributo significativo è stato dato dall’attivista sahrawi Khadija Badati, rappresentante dell'Unione Giovanile di Saguia e Rio de Oro. Badati ha affrontato temi cruciali, come lo sfruttamento delle risorse naturali sahrawi e le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ribadiscono i diritti del popolo sahrawi su tali risorse. Inoltre, ha discusso della drammatica realtà dei diritti umani nei territori occupati e delle sofferenze causate dal muro marocchino, definito "muro di umiliazione e vergogna". Questo divide famiglie sahrawi e aggrava la crisi umanitaria nei campi profughi.
Un altro aspetto rilevante del suo intervento ha riguardato il ruolo centrale delle donne sahrawi nella società, descritte come pilastri della resistenza e della coesione sociale, sia nei territori occupati sia nei campi profughi.
Impatto e riflessioni:
La conferenza ha evidenziato non solo le sfide legate alla decolonizzazione del Sahara Occidentale, ma anche il valore della solidarietà internazionale nella lotta per i diritti umani e la giustizia. I partecipanti hanno concluso ribadendo l’importanza di iniziative accademiche come questa per sensibilizzare l’opinione pubblica globale sulla causa sahrawi e sulle dinamiche del colonialismo ancora presenti nel mondo contemporaneo.