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Sahrawi: appelli per la fine dell'occupazione marocchina all'ONU a New York


New York (Nazioni Unite), 15 giugno 2024 - Durante la Sessione Tematica della Commissione Speciale incaricata di esaminare la situazione relativa all'attuazione della Dichiarazione sulla Concessione dell'Indipendenza ai Paesi e ai Popoli Coloniali (il Comitato Speciale dei 24), svoltasi presso la sede delle Nazioni Unite a New York, un gruppo di firmatari internazionali ha espresso la propria solidarietà alla causa Sahrawi e ha chiesto la fine dell'occupazione marocchina del territorio.

Tra gli interventi di particolare rilievo, quello della Sig.ra Fumiko Hakuyama, portavoce degli Amici del Sahara Occidentale in Giappone. La Hakuyama, reduce da una visita ai campi profughi Sahrawi l'anno scorso, ha testimoniato la "fermezza, determinazione e pazienza" del popolo Sahrawi nella sua lotta per la liberazione e l'autodeterminazione. Ha inoltre espresso rammarico per l'inazione della comunità internazionale nel riconoscere il diritto del popolo Sahrawi di scegliere il proprio destino, esortando il Comitato Speciale a trovare una soluzione rapida e definitiva alla questione.

Christopher Hilali, Segretario Internazionale del Comitato Centrale del Partito Comunista Americano, ha puntato il dito sulla vergognosa situazione del popolo Sahrawi, vittima di "mezzo secolo di guerra, occupazione militare, colonialismo, pulizia etnica, tortura, saccheggio delle risorse, disastri naturali e altre violazioni del diritto internazionale". Hilali ha ribadito il forte sostegno del suo partito alla lotta Sahrawi per l'autodeterminazione e la liberazione nazionale.

Il professor Mark Drury, antropologo e accademico presso l'Università di Colgate, ha descritto la sua esperienza nella città occupata di El Aaiún, militarizzata dal Marocco e sottoposta a un asfissiante controllo da parte di polizia, soldati, agenti dei servizi segreti e informatori civili. Nonostante le condizioni repressive, Drury è riuscito a contattare attivisti per i diritti umani Sahrawi che gli hanno confermato le deplorevoli condizioni dei prigionieri politici Sahrawi nelle carceri marocchine.

Chris Sassi, altro attivista americano, ha espresso la sua richiesta di porre fine all'occupazione marocchina e di istituire un meccanismo permanente per la protezione dei diritti umani del popolo Sahrawi. Sassi ha inoltre criticato l'inerzia delle Nazioni Unite, accusate di essere incapaci e piegate alle volontà degli Stati, incapaci di fermare le atrocità commesse dal regime marocchino contro i civili Sahrawi.

Il Sahara Occidentale: una colonia dimenticata:

Inserito dal 1966 nella lista dei territori non autonomi delle Nazioni Unite, il Sahara Occidentale dovrebbe beneficiare della Risoluzione 1514 dell'Assemblea Generale che concede l'indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali. Tuttavia, dal 1975 il territorio è occupato dal Marocco, sostenuto dalla Francia, e rappresenta l'ultima colonia rimasta in Africa.

La comunità internazionale è chiamata ad assumere un ruolo più incisivo e determinante per trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto, che garantisca al popolo Sahrawi il diritto all'autodeterminazione e ponga fine alle sofferenze di una popolazione che da troppo tempo lotta per la propria libertà.

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