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Intifada Zemla: L'Inizio della coscienza nazionale Sahrawi


Ginevra, 18 giugno 2024 - Oubi Buchraya Bachir, rappresentante del Fronte Polisario in Svizzera e presso le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a Ginevra, ha sottolineato che la storica Intifada Zemla del 17 giugno 1970, guidata da Mohamed Sidi Brahim Bassiri, "ha segnato l'inizio della coscienza nazionale sahrawi," inquadrando il sentimento collettivo sahrawi e cristallizzandolo in un'appartenenza politica nazionale con chiari obiettivi di liberazione e indipendenza.

In un articolo conciso sulla storica Intifada Zemla, il diplomatico sahrawi ha dichiarato che "il viaggio di mille miglia che il Fronte Polisario ha intrapreso negli ultimi decenni per affermare il diritto del popolo sahrawi all'autodeterminazione e all'indipendenza non sarebbe stato possibile senza il gigantesco primo passo compiuto dal Movimento di Liberazione del Sahara (1968-1970) nel plasmare la coscienza, organizzare le masse e prendere d’assalto il campo all’ora zero”.

Secondo Oubi, "il Movimento di Liberazione Saharawi, guidato dal rapito Mohamed Sidi Brahim Bassiri, ha avuto il merito più grande nel plasmare gli inizi della coscienza nazionale sahrawi, inquadrando il sentimento collettivo di distinzione e il rifiuto spontaneo dell'autorità straniera, e spingendolo a formare una coscienza collettiva e cristallizzandolo in un'affiliazione politica nazionale con chiari obiettivi di liberazione e indipendenza."

Ha aggiunto che "il Movimento di Liberazione Saharawi è stata la prima esperienza del popolo sahrawi con organizzazioni politiche dotate di strutture chiare e una tabella di marcia, mirate a mobilitare le masse, organizzarle segretamente e cercare l'occasione giusta per prendere d'assalto il campo."

Oubi ha continuato affermando che "dopo che è diventato impossibile per i sahrawi raggiungere un terreno comune con il colonizzatore, e con un gran numero di loro che si sono uniti al movimento (a livello organizzativo o morale), il leader del movimento non ha esitato a procedere al momento del confronto con il colonizzatore spagnolo, basandosi sulla consapevolezza della necessità di togliere la maschera dal suo vero volto di fronte alle masse, come è accaduto nel massacro di Zemla."

Il rappresentante del Fronte Polisario ha sottolineato "che la caduta di numerosi martiri per mano della polizia spagnola il 17 giugno 1970 e la grande copertura mediatica internazionale che accompagnò il massacro, costituiscono un cambiamento qualitativo nel livello della coscienza nazionale sahrawi nella regione e nei dintorni, e ha segnato una pietra miliare verso il cammino della liberazione, indicando chiaramente la resistenza nazionale come l’unica via verso la liberazione."

Secondo Oubi, "l'atteggiamento eroico del leader del movimento di liberazione sahrawi, che si rifiutò di lasciare la città di El Aaiun, insistendo nell'affrontare il colonizzatore insieme al resto degli attivisti del movimento, e il suo arresto, tortura e la perdita di ogni traccia fino ad oggi, ha contribuito al radicamento dell'adesione delle masse agli obiettivi del movimento e all'espansione del circolo di simpatia nei suoi confronti e all'adesione al patto del loro leader rapito."

In conclusione, Oubi ha affermato che la commemorazione dell'anniversario della rivolta di Zemla è un'opportunità che invita l'organizzazione e le élite nazionali a muoversi senza indugi, "per garantire al movimento un simbolo nazionale registrato in lettere d'oro nella storia contemporanea del popolo sahrawi, di fronte alla falsificazione, ai tentativi di appropriazione e all'inganno che l'occupazione marocchina ha portato avanti negli ultimi anni."

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