Il Primo Ministro Saharawi, Bucharaya Hamudi Beyun, nel suo discorso all'inaugurazione della 45a Conferenza europea a sostegno del popolo Saharawi (EUCOCO), ha condannato fermamente il silenzio complice e l'inerzia del Consiglio di sicurezza dell'ONU nella ricerca di una soluzione politica al conflitto nel Sahara occidentale.
Beyun ha sottolineato "che la guerra che stiamo conducendo in questo momento, come la precedente, non era un'opzione, ma è stata imposta al popolo Saharawi, e combatteremo con fermezza, determinazione e coraggio".
Nello stesso contesto, il Primo Ministro saharawi ha difeso le ragioni che hanno portato al ritorno alla guerra, che vanno oltre l'invasione marocchina del varco illegale di El Gueguerat e sono motivate dalla storica inerzia del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e dei suoi Segretario Generale, sfigurati dalla loro "mancanza di responsabilità".
Il leader saharawi ha citato nel suo discorso le sofferenze dell'attivista Sultana Khaya e della sua famiglia, le tragiche condizioni dei prigionieri politici sahrawi nelle carceri marocchine, l'assedio militare e di polizia imposto alle città occupate del Sahara occidentale.
Nonché il sistematico saccheggio delle risorse naturali nonostante la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE).
Nonostante questi atti, il Consiglio di sicurezza ha perso l'opportunità di mettere le cose in chiaro e ritenere responsabile lo stato marocchino occupante.
Si rammarica che il Consiglio di sicurezza non abbia dimostrato il suo effettivo impegno per una soluzione pacifica, giusta e duratura alla decolonizzazione del Sahara occidentale.