Parigi, 29 novembre 2025 – La Francia è il principale ostacolo alla risoluzione della disputa del Sahara Occidentale. Questa è l'accusa diretta mossa dal Primo Ministro saharawi, Bachraya Hamudi Bayún, durante la 49a conferenza del Coordinatore Europeo di Sostegno e Solidarietà con il Popolo Saharawi (EUCOCO), tenutasi venerdì 28 novembre a Parigi.
Bayún, membro della Segreteria nazionale del Fronte POLISARIO, ha puntato il dito contro il sostegno costante di Parigi al Marocco, definendolo il primo impedimento a una soluzione giusta.
"Il costante supporto della Francia non si è limitato al sostegno politico, diplomatico ed economico, ma ha incluso anche un intervento militare a fianco dell'occupazione, ed è il primo ostacolo alla soluzione della controversia nel Sahara occidentale," ha dichiarato il Primo Ministro.
Una questione di decolonizzazione e l'impegno del POLISARIO:
Nel suo discorso di apertura, Bayún ha ribadito la posizione inalterata del Fronte POLISARIO. Egli ha sottolineato che l'organizzazione non ha mai respinto alcuna mediazione, proposta o negoziazione, purché questa rispetti il diritto inalienabile del popolo saharawi alla decolonizzazione e all'autodeterminazione.
Secondo il funzionario saharawi, la soluzione al problema del Sahara Occidentale non è mai stata complessa, in quanto si tratta di una questione di decolonizzazione che richiede una sola via: consentire al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione attraverso un referendum libero, equo e imparziale.
Il sostegno francese: Doppi standard e impunità
Il Primo Ministro Bayún ha lamentato che l'unico "ostacolo statico" alla realizzazione di tale referendum e alla fine delle sofferenze del popolo saharawi continui a essere il sostegno incondizionato della Francia al Marocco.
Tale appoggio, a suo avviso, incoraggia l'occupante a:
- Continuare l'occupazione.
- Violare sistematicamente i diritti umani.
- Saccheggiare le ricchezze saharawi.
- Prolungare l'esilio e la sofferenza del popolo saharawi.
Bayún ha condannato la politica a doppio taglio e i doppi standard con cui la Francia agisce sulla questione del Sahara occidentale. Ha concluso la sua critica con un'osservazione diretta sul ruolo di Parigi e Madrid nelle dinamiche europee: "Se non ci fossero Francia e Spagna, la Commissione europea non oserebbe oggi confrontarsi con la giustizia europea e calpestare le sentenze della Corte Suprema."
