New York (Nazioni Unite), 15 novembre 2024 - Sidi Mohamed Omar, rappresentante del Fronte POLISARIO presso le Nazioni Unite e coordinatore per la Missione ONU per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO), ha inviato una lettera all'ambasciatrice Barbara Woodward, rappresentante permanente del Regno Unito e presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Nella lettera, Omar ha condannato con fermezza il recente assassinio del cittadino saharawi Omar Bahia El Hassan nella città occupata di El Aaiún, attribuendo tale atto al Marocco.
Il rappresentante del POLISARIO ha espresso una preoccupazione profonda per la situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale e ha rinnovato un appello urgente al Consiglio di Sicurezza affinché si assuma la responsabilità morale e giuridica di proteggere il popolo saharawi. Sidi Mohamed ha chiesto che venga istituito un meccanismo ONU indipendente e permanente per monitorare la situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato e riferire regolarmente agli organi competenti delle Nazioni Unite.
Contesto del Crimine: Detenzione e Morte di Omar Bahia El Hassan
La lettera riporta che Omar Bahia El Hassan è stato arrestato dalla polizia marocchina poco dopo aver lasciato il negozio della sorella a El Aaiún il 3 novembre 2024. Nonostante i numerosi tentativi della famiglia per conoscere la sua sorte, le autorità hanno rifiutato di fornire informazioni. Solo il 7 novembre, la famiglia è stata informata del trasferimento di El Hassan all'ospedale, dove è stato dichiarato deceduto all’arrivo. La famiglia ha richiesto un’indagine urgente e imparziale, ritenendo le autorità marocchine responsabili di questo “crimine atroce”.
Condanna Internazionale e Necessità di Un Meccanismo di Monitoraggio dei Diritti Umani:
Sidi Mohamed ha ricordato al Consiglio di Sicurezza le numerose atrocità subite dai saharawi, tra cui detenzioni arbitrarie, torture e sparizioni forzate. Ha evidenziato come il Marocco, pur continuando a violare i diritti umani, goda di impunità e protezione, rifiutando qualsiasi forma di controllo internazionale.
Il rappresentante del POLISARIO ha inoltre segnalato che l’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani (OHCHR) non è riuscito a visitare il Sahara Occidentale occupato per il nono anno consecutivo, nonostante le ripetute richieste e il sostegno del Consiglio di Sicurezza stesso. La recente risoluzione 2756 (2024) del Consiglio di Sicurezza aveva ribadito la necessità di facilitare tali visite.
Il Blocco Informativo e la Deportazione di Osservatori Internazionali:
La lettera denuncia anche il blocco mediatico imposto dalle autorità marocchine, che proibiscono l’accesso a giornalisti stranieri e osservatori indipendenti, deportando chiunque riesca a entrare. All’inizio di novembre, quattro cittadini norvegesi sono stati arrestati e espulsi da El Aaiún per aver tentato di incontrare attivisti locali e documentare le condizioni nel Sahara Occidentale.
Sidi Mohamed ha ribadito che queste espulsioni mirano a nascondere la repressione cui il popolo saharawi è sottoposto. Nel Sahara Occidentale, considerato una delle "prigioni a cielo aperto più grandi del mondo", i civili vivono in condizioni di repressione, subendo punizioni collettive.
Richiesta di Inclusione dei Diritti Umani nel Mandato MINURSO:
Il Fronte POLISARIO ha rinnovato la richiesta di ampliare il mandato della MINURSO per includere il monitoraggio e la protezione dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato. Omar ha inoltre sollecitato il Consiglio di Sicurezza a fare pressione sul Marocco per permettere un accesso libero e continuo agli osservatori ONU, ai media e agli altri attori internazionali.
In chiusura, Sidi Mohamed ha ricordato che l’inclusione della tutela dei diritti umani è ormai una priorità per tutte le missioni di pace delle Nazioni Unite e che lasciare la MINURSO come eccezione sarebbe, a suo avviso, un grave errore etico e politico.