Lubiana, 14 giugno 2024 - La visita della Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri slovena, Tanja Fajon, in Marocco, in occasione del 32esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, ha riacceso i riflettori sulla questione del Sahara Occidentale.
In una dichiarazione ufficiale, il governo sloveno ha riaffermato il suo forte sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto del Sahara Occidentale, in linea con la legittimità internazionale e le pertinenti risoluzioni ONU.
La dichiarazione smentisce categoricamente le affermazioni marocchine, diffuse sul sito ufficiale del Ministero degli Esteri marocchino, secondo cui la Slovenia avrebbe espresso sostegno alla "tesi colonialista marocchina".
Nessun elogio o riferimento alla tesi marocchina è stato espresso nella dichiarazione slovena, che si concentra unicamente sul processo di pace guidato dall'ONU e sul rispetto delle risoluzioni internazionali.
Il comunicato ribadisce inoltre il sostegno al lavoro del Segretario Generale dell'ONU e del suo Inviato Personale, sottolineando l'importanza del rispetto della Carta delle Nazioni Unite per la risoluzione del conflitto.
La posizione slovena si allinea a quella di numerosi altri paesi che hanno espresso preoccupazione per la continua stallo del processo di pace in Sahara Occidentale e hanno sollecitato un impegno rinnovato da parte delle parti per trovare una soluzione pacifica e duratura basata sul diritto all'autodeterminazione del popolo Sahrawi.
La strumentalizzazione da parte del Marocco della dichiarazione slovena a fini propagandistici è deplorevole e non serve altro che ad ostacolare il raggiungimento di una soluzione giusta e pacifica per il popolo del Sahara Occidentale.
L'impegno della Slovenia a favore di una soluzione giusta e duratura basata sul rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU rimane solido.
