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La grave situazione dei profughi Saharawi diventa ogni giorno più critica e insostenibile

Madrid, 22 giugno 2023 - La popolazione Saharawi che abita il deserto algerino, 173.600 persone, sopravvive in una situazione drammatica. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, le Ong ricordano che questa crisi persiste da più di 48 anni, sotto l'indifferenza della comunità internazionale e il silenzio dei media.

In una nota, le Ong indicano che la popolazione saharawi, oltre a subire l'esilio per quasi cinque decenni in condizioni climatiche estreme, con temperature che superano i 55 gradi in estate e un'allarmante diminuzione delle precipitazioni negli ultimi 5 anni, sta affrontando una carenza dei mezzi di base per la sopravvivenza.

L'inflazione derivata da vari fattori come la pandemia di Covid-19 o la guerra in Ucraina, ha inciso su risorse già estremamente limitate per una popolazione che vive quasi esclusivamente di aiuti umanitari.

Aggiungono che l'accesso all'acqua, in quanto diritto fondamentale, è insufficiente. I rifugiati saharawi ricevono in media 17 litri pro capite al giorno, che devono essere utilizzati per il consumo, l'igiene, l'uso domestico e l'allevamento. Più della metà dei bambini saharawi sotto i 5 anni soffre di anemia e il tasso di malnutrizione è aumentato di 3 punti tra la popolazione infantile negli ultimi tre anni.

Il 53% delle donne soffre di anemia, percentuale che sale al 61,3% nelle donne che allattano. Il paniere alimentare di base che viene distribuito ai rifugiati saharawi raggiunge solo il 75% della popolazione, ed è inoltre insufficiente per quantità, varietà e nutrienti.

Le Ong sottolineano che le conseguenze di questo conflitto prolungato e invisibile ricadono sulla popolazione saharawi, violandone i diritti più elementari e gettandola in una situazione estrema di dipendenza umanitaria. Negli ultimi due anni, dopo la rottura del cessate il fuoco tra il Fronte Polisario e il Marocco, il numero degli sfollati giunti nei campi saharawi di Tindouf (Algeria) è salito a 4.749, complicando ulteriormente la già fragile sussistenza negli insediamenti.

Il Consorzio Ong denuncia la grave situazione dei rifugiati saharawi, che diventa ogni giorno più critica e insostenibile, e invita alla mobilitazione della società civile e della comunità internazionale per raddoppiare gli sforzi che portino a una risoluzione pacifica del conflitto. Intanto assicurano che continueranno a lavorare per migliorare le condizioni di vita della popolazione e ricordano la necessità di aumentare i fondi destinati a fermare l'aggravarsi di questa crisi umanitaria.

Le ONG appartenenti al Consorzio che aderiscono a questo appello sono: Asociación de Amistad con el Pueblo Saharaui de Sevilla (AAPSS), Federació d’Associacions Catalanes Amigues del Poble Saharauí (ACAPS), Association Femmes Action Développement (AFAD), Asociación Navarra de Amigos de la RASD (ANARASD), Asociación de Trabajadores y Técnicos Sin Fronteras (ATTSF), Centro de Estudios Rurales y de Agricultura Internacional (CERAI), Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP), Danish Refugee Council (DRC), Fundación Mundubat, Médicos del Mundo (MDM), Medicus Mundi Mediterrània (MMmed), Movimiento por la Paz, el Desarme y la Libertad (MPDL), Ojos del Mundo, Oxfam, Solidaridad Internacional Andalucía (SI-A), y Triangle Génération Humanitaire (TGH).

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