Mosca, 2 novembre 2024 - La questione del Sahara Occidentale continua a scaldare gli animi sulla scena internazionale. La recente visita del presidente francese Emmanuel Macron in Marocco e le sue dichiarazioni a sostegno del piano di autonomia marocchino hanno innescato nuove tensioni, con la Russia che si è schierata apertamente dalla parte del Fronte Polisario.
Il punto di vista russo:
Vladislav Davankov, vicepresidente della Duma, ha espresso durante una visita in Algeria la ferma condanna della Russia nei confronti della posizione francese. Mosca ribadisce l'importanza di rispettare il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi, come sancito dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. Questa presa di posizione colloca la Russia in linea con l'Algeria, principale sostenitore del Fronte Polisario.
La posizione francese:
Dal canto suo, Macron ha ribadito l'impegno della Francia a sostenere il piano di autonomia marocchino, presentato nel 2007, come l'unica soluzione possibile al conflitto. Il presidente francese ha inoltre annunciato una nuova era di relazioni strategiche tra Parigi e Rabat, siglando accordi economici per un valore di 10 miliardi di euro.
Un allineamento storico:
La posizione francese non sorprende, in quanto si inserisce in un lungo percorso storico di sostegno ai governi marocchini. La Francia, ex potenza coloniale in Africa, ha sempre considerato il Marocco come un alleato strategico nella regione.
Le implicazioni internazionali:
La presa di posizione della Russia e della Francia riflette un nuovo assetto geopolitico nella regione del Maghreb. La competizione tra le grandi potenze per l'influenza in Africa si fa sempre più intensa, con la Russia che cerca di ampliare il proprio raggio d'azione e la Francia che difende i propri interessi storici.
Il futuro del Sahara Occidentale rimane incerto. La contrapposizione tra le grandi potenze rischia di prolungare il conflitto e di impedire una soluzione pacifica. La comunità internazionale è chiamata a svolgere un ruolo più attivo nel facilitare il dialogo tra le parti e nel trovare una soluzione che rispetti i diritti del popolo saharawi.