Sahara occidentale, 14 marzo 2025 - L'Associazione per la Protezione dei Prigionieri Saharawi ha pubblicato giovedì 13 marzo il suo rapporto annuale 2024, un documento che getta luce sulle condizioni disumane dei prigionieri politici saharawi nelle carceri del Marocco. Il rapporto, frutto di un'attenta opera di monitoraggio e documentazione, rivela un quadro allarmante di violazioni sistematiche dei diritti umani.
Detenzione Politica: Una Strategia di Repressione
Il rapporto denuncia la pratica continua della detenzione politica come una strategia deliberata delle autorità marocchine per sopprimere le voci del popolo saharawi, che rivendica il diritto all'autodeterminazione. Questa repressione si inserisce in un contesto storico e politico segnato dall'occupazione del Sahara Occidentale e dalla negazione del diritto all'autodeterminazione, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Violazioni Sistematiche dei Diritti Fondamentali
Il documento evidenzia una serie di gravi violazioni dei diritti dei detenuti, tra cui:
- Detenzione extragiudiziale: Arresti arbitrari, processi iniqui e mancato rispetto delle garanzie legali fondamentali.
- Violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra: Trasferimento illegale dei prigionieri fuori dal Sahara Occidentale occupato e trattamenti inumani.
- Negazione del diritto alla salute: Mancanza di assistenza medica adeguata, malattie non curate e negazione dell'accesso ai servizi sanitari.
- Isolamento e negazione del diritto di comunicazione: Divieto di contatti con le famiglie tramite telefono o corrispondenza, e restrizioni alle visite familiari.
- Abusi contro le famiglie dei detenuti: Molestie fisiche e verbali, sorveglianza costante e intimidazioni.
- Restrizioni economiche e sociali: Misure punitive che aggravano la situazione dei detenuti e delle loro famiglie.
- Scioperi della fame: 14 scioperi della fame documentati come estremo atto di protesta contro le condizioni carcerarie.
Un Appello all'Azione Internazionale:
Il rapporto lancia un urgente appello alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite affinché intervengano per porre fine a queste gravi violazioni dei diritti umani. Si chiede giustizia per i prigionieri politici saharawi e il rispetto del loro diritto all'autodeterminazione.