Parigi, 29 marzo 2024 - Il Parlamento francese ha ospitato una sessione incentrata sullo sfruttamento illegale delle risorse del Sahara Occidentale da parte del Marocco. L'incontro, organizzato dal deputato Jean Paul-Lecoq del Partito Comunista Francese (PCF), ha visto la partecipazione di esperti e attivisti saharawi che hanno denunciato le attività di compagnie europee che, in violazione del diritto internazionale, contribuiscono al saccheggio delle ricchezze del territorio conteso.
Ahmedna Abdi e Nabila Ahmed, membri dell'organizzazione "Juventud Activa Saharaui", hanno illustrato la realtà dello sfruttamento del Sahara Occidentale, sottolineando il ruolo negativo delle imprese europee che, con il loro coinvolgimento illegale, alimentano la sofferenza del popolo saharawi.
L'intervento ha inoltre puntato il dito contro il ruolo dello Stato francese nel conflitto, l'implicazione di aziende francesi in pratiche di "greenwashing" nella regione e le continue violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale.
I partecipanti all'incontro hanno potuto approfondire l'impatto di queste attività illegali su un territorio non autonomo, ancora sotto l'amministrazione coloniale spagnola secondo il diritto internazionale. La presentazione ha evidenziato come lo sfruttamento delle risorse non porti alcun beneficio alla popolazione saharawi, che vive in condizioni umanitarie precarie.
Un sistema di sfruttamento che non porta benefici ai Sahrawi:
E' stato sottolineato con forza che le infrastrutture di base nelle città sahrawi occupate sono in condizioni deplorevoli, smentendo la propaganda marocchina che vanta lo sviluppo della regione.
La sessione al Parlamento francese rappresenta un passo importante nella sensibilizzazione sulla questione del Sahara Occidentale e sulla complicità di alcune compagnie europee nel perpetrare lo sfruttamento delle sue risorse. L'incontro ha ribadito la necessità di un impegno concreto per il rispetto del diritto internazionale e per la difesa dei diritti del popolo saharawi.
