Sahara occidentale, 1 marzo 2025 - Un atto di brutale violenza ha scosso la comunità giornalistica saharawi nei territori occupati di El Aaiún. Bahi Brika, stimato giornalista, è stato vittima di un vile attacco perpetrato da agenti del Makhzen marocchino, come denunciato dalla troupe televisiva saharawi presente sul posto.
La testimonianza della troupe televisiva rivela un quadro agghiacciante: venerdì sera, Brika è stato sequestrato da agenti di polizia marocchini in abiti civili e sottoposto a sevizie che configurano gravi atti di tortura. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente repressione nei confronti dei giornalisti e dei difensori dei diritti umani nei territori occupati.
Nonostante le sofferenze patite, Bahi Brika ha lanciato un messaggio di ferma determinazione. Ha dichiarato che le atrocità subite non lo piegheranno, ma anzi rafforzeranno il suo impegno nella lotta per il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi. Con un appello accorato, ha chiesto il sostegno della comunità internazionale, delle organizzazioni per i diritti umani e di tutti i saharawi, affinché si uniscano in un coro di solidarietà.
La troupe televisiva saharawi ha espresso la sua più ferma condanna per l'aggressione subita dal loro collega, sottolineando l'inaccettabilità di tali atti. Hanno inoltre richiamato l'attenzione sulla necessità di garantire la protezione dei giornalisti nelle zone di conflitto, in conformità con il diritto internazionale umanitario, citando le Convenzioni dell'Aia e di Ginevra, nonché i Protocolli aggiuntivi.
L'appello si è esteso alle organizzazioni internazionali competenti, in particolare Reporter senza frontiere, affinché indaghino a fondo sull'accaduto e chiedano conto ai responsabili di queste gravi violazioni. La richiesta di intervento è stata rivolta anche al Consiglio di sicurezza e alle Nazioni Unite, affinché si assumano le loro responsabilità nella protezione dei difensori dei diritti umani e dei professionisti dell'informazione dalla brutalità del regime di occupazione marocchino.
L'obiettivo finale rimane quello di consentire al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto inalienabile all'indipendenza.
